31 luglio 2006

da 'Agghiaiare' a 'Aguzzo'

Giorno 8. Lunedì. Ho superato la prima settimana.

L'immagine a sinistra è la risposta di Google Immagini alla richiesta per aguzzo. Il disegno è tratto dal sito personale di Sandro da Verscio e precisamente dalla sezione 'favole e leggende illustrate'. Si chiama 'gatto e topo'. Il nome del file però, scaricato sul disco fisso, era 'unghiellone e dente aguzzo'. Non ci capisco più niente.

Oggi si ascoltano gli Smashing Pumpkins con Rotten Apples (doppio Greatest Hits).

Si parte. Aggiaccarsi vuol dire 'stendersi pigramente per terra'. Aggiuntare significa anche 'cucire insieme a macchina i diversi pezzi della tomaia delle scarpe'. L'aggottamento è 'il prosciugamento del fondo di uno scafo'.

Aggricciare è 'rabbrividire per il freddo o lo spavento' mentre aggrondato significa 'accigliato, cupo, malinconico' così come aggrottato, cioè 'crucciato, imbronciato'. Agguantare si usa anche quando si arresta 'il moto di un'imbarcazione immergendo i remi nell'acqua e tenendoli fermi'. Una sorta di abs nautico (parola letta il secondo giorno: 'nome commerciale di un sistema frenante elettronico antibloccaggio').

Aggueffare significa 'ammatassare, aggomitolare'. L'aghetto è una 'cordellina, nastro o sottile striscia di cuoio, per lo più con puntali di metallo alle estremità, per allacciare e chiudere busti, scarpe, gambali'. L'agieo è un 'epiteto di Apollo come dio protettore delle strade'.

Scopro che agitato è usato anche per indicare un 'malato di mente in stato di grande eccitazione' e che esisteva il 'reparto agitati (negli ospedali psichiatrici di una volta)'.

Per l'angolo della politica ecco agit-prop, che significa 'agitatore politico (spec. comunista)'. Pare derivi dall'abbreviazione della frase russa 'sezione per l'agitazione e la propaganda'. Scopro inoltre che gli agitatori russi, dopo la propaganda, potrebbero rifocillarsi con una bella pasta condita con un'agliata: 'salsa a base di aglio pestato, olio, mollica di pane e aceto'.

Aglifo si dice di 'serpente provvisto soltanto di denti non scanalati, privi cioè di solchi atti a facilitare la penetrazione di eventuali secrezioni velenose nelle carni della vittima'. Visto che parliamo di vittime, ecco un'altro significato di agnello: 'nel gergo dei camorristi, la vittima di un furto o di un'estorsione'.

A proposito di ago scopro due nuovi modo di dire: 'infilar gli aghi al buio, parlare di cose che non si conoscono' e 'dare un ago per avere un palo, concedere poco per ricevere molto in cambio'. Esiste anche il pesce ago.

L'agogica è 'lo studio dei problemi relativi all'interpretazione e esecuzione di un testo musicale'. Interessante: à gogo (che si usa 'per indicare un'abbondante disponibilità') deriva 'da un raddoppiamento scherz. della sillaba iniziale del fr. antico gogue' cioè 'divertimento, piacere'. L'agoraio è un 'piccolo astuccio in forma di cilindro nel quale si custodiscono gli aghi'.

Agostamento: 'stadio di lignificazione delle parti giovani dell'albero (ramoscelli) che si compie durante l'estate'. L'agrafìa, invece, mi prende spesso: 'particolare forma di afasìa sensoriale nella quale è perduta la capacità di formulare per iscritto il pensiero'.

Aguale significa 'or ora, poco fa'. L'agucchia è un 'ferro o ago per lavori a maglia'.

L'agremano è un 'tipo di passamano a forma di gallone intrecciato'. Non riesco proprio a immaginarmelo. L'agrestino è un 'grappoletto d'uva non matura che rimane sulla vite dopo la vendemmia'. L'agrippina, invece, è un 'divano in voga dalla fine dell'Ottocento, con un solo bracciolo, e una spalliera alta e inclinata a un solo estremo, che consente la posizione semidistesa a una sola persona'.

Finito. Non proprio una lettura entusiamante, ma nella vita c'è di peggio. Ah, una sensazione: gli amici della casa editrice Le Monnier hanno fatto un salto da queste parti.

Mah!

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