12 settembre 2006

da 'Calamita' a 'Calmante'

Giorno 45. Stavate già dicendo 'lo sapevo che avrebbe abbandonato la lettura del vocabolario', vero? E invece eccomi qui, dopo qualche giorno che definirei 'di riflessione', e sempre in compagnia della lettera 'c'.

Nel post del 29 luglio scrivevo quanto segue: 'ho calcolato che al ritmo di 9 pagine al giorno arriverei a finire il vocabolario con 5,88 giorni d'anticipo (9x365=3285-3232=53:9=5,88). Potrei utilizzarli come giorni di vacanza ogni tanto, una sorta di bonus per quando le mie palle saranno così grosse che probabilmente non riuscirò a sedermi per leggere'.

Bene, una persona normale avrebbe usato questo 'bonus' una volta ogni tanto, invece io ho deciso di polverizzarlo all'istante, così ora se avrò bisogno di 'un giorno d'aria' dovrò leggermi 18 pagine (o il giorno prima, o il giorno dopo) per recuperare. Che amaritudine.

Comunque, meglio procedere con la lettura che di tempo ne ho già perso abbastanza.

Inserisco in Google Immagini la parola calcagno ('l'osso più voluminoso del tarso; il tallone, la parte posteriore del piede') ed ecco che il primo risultato è la foto di Jeff Calcagno, la faccia più simpatica che io abbia mai visto. Lo vorrei come amico, come padre, come fidanzato.


Oggi, per riprendere il ritmo dopo questo lungo periodo di inattività, mi ascolto la colonna sonora del film 'Le conseguenze dell'amore' di Paolo Sorrentino.

La calanca è una 'piccola insenatura'. Il calanco è un 'solco d'erosione stretto e profondo'. Un calandrino è una 'persona ingenua e sciocca'.

Il calandrone è un 'rozzo flauto nelle cui imboccature sono poste due molle che, compresse, portano il fiato a due fori, provocando un suono rauco ma non sgradevole'. Il calapranzi è un 'piccolo montacarichi che collega la cucina ad una sala da pranzo posta ad un piano diverso'. Leggendo calare sorrido trovando come esempio al significato 'nel linguaggio giovanile, drogarsi assumendo oralmente sostanze stupefacenti' la seguente frase se non ti cali non ce la fai a ballare tutta la notte.

La calasia è il 'rilasciamento della muscolatura liscia di alcuni sfinteri, spec. dell'esofago e del colon'. La calastra è una 'trave di sostegno per le botti'. Il calastrello è un 'collegamento rigido a rinforzo di due elementi gemelli'.

La calaverna è la 'brina o nebbia che cristallizza sui rami e sulle foglie, formando dei lunghi aghi'. Il calazio è una 'tumefazione cronica, forse di origine infiammatoria, di una delle ghiandole palpebrali'. La calbigia è una 'razza di frumento tenero'.

Il calceo è una 'calzatura romana antica, simile a uno stivaletto'. Il calciante è 'ciascuno dei 27 giocatori che compongono le squadre nel calcio fiorentino'. Il calcinaccio è anche lo 'sterco rassodato e non espulso, che negli uccelli e nei polli provoca una malattia dallo stesso nome'.

Il calcinculo è 'un tipo di giostra in cui i sedili, sospesi a lunghe catene, vorticano nel vuoto'. Il calcino è un 'tavolo sul cui piano è raffigurato un terreno di gioco in miniatura, sul quale si possono manovrare con apposite leve piccole sagome rappresentanti giocatori di calcio'. Il calciobalilla, per intenderci. La calda è 'ognuna delle successive fasi di riscaldamento cui viene sottoposto un pezzo di ferro o di acciaio per agevolarne la lavorazione'.

La caldallessa è una 'castagna lessata'. La caldarrosta è una 'castagna arrostita'.

La calefazione è il 'fenomeno per cui le gocce di un liquido cadute su una lastra metallica che ha una temperatura molto elevata vi scorrono sopra, perché restano isolate da essa per mezzo di un sottile strato di vapore, ed evaporano direttamente senza entrare in ebollizione'. Un calembour è una 'freddura, gioco di parole'. Il calepino è un 'grosso volume antiquato o vecchio e malandato'.

Calere significa 'importare, tenere a cuore'. Calettare significa 'unire due parti introducendo la sporgenza dell'una nell'incavo dell'altra'. La calia è 'ciascuna delle minutissime particelle d'oro o d'argento che si staccano dal metallo durante la lavorazione'.

Un calibano è un 'essere mostruoso, di una bruttezza ripugnante'. Il caliere è un 'marinaio addetto alla custodia dei depositi di bordo'. Il califfo è anche un 'giovane alla moda, fortunato in amore'.

La callaiola è una 'piccola rete da caccia tesa nei varchi delle siepi o attraverso i sentieri percorsi in particolare dalle lepri'. Callido significa 'astuto'. La callistenia è 'il complesso delle tecniche, degli esercizi e delle diete atti a sviluppare forza e bellezza nel corpo umano'.

Bene, riprendere è stata una vera faticaccia. A domani (forse).

Statistiche
Giorni 45
Pagine 411
Parole 13.612

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Attento a quel che fai.
I tuoi tentennamenti non mi piacciono. Hai iniziato e adesso finisci altrimenti .....ti prendo a "un tipo di giostra in cui i sedili, sospesi a lunghe catene, vorticano nel vuoto" !
Buona lettura.

Anonimo ha detto...

Jeff Calcagno, un altro mito dopo Joe Abitabile, Dawn B. Bravata e Andres Calamaro...

Anonimo ha detto...

DAJE FEDERIIIIII', RESISTI!