07 agosto 2006

da 'Aneurina' a 'Annoverare'

Giorno 15. Lunedì. Tutti in ferie (o quasi).

Google, per la parola
annoverare, mi restituisce questa immagine tratta dal sito 'Gadgetblog'. Si tratta di una pubblicità della Philips che l'autore del sito definisce 'geniale'. Personalmente avrei scomodato al massimo la parola 'carina'. Ma è chiaramente solo una questione di punti di vista.

Mumble, mumble. Sto pensando di abbandonare quest'abitudine di cercare un'immagine su Google per l'ultima parola letta: nel primo post mi aveva fatto molto ridere (con la foto del mitico Joe Abitabile), poi con il passare del tempo questo giochetto mi sembra abbia un po' perso fascino. Vedremo se mi viene in mente qualcosa di più interessante.

Oggi ascolto una compilation mista di mp3 (quei classici compact disc 'accumulo' dove scarichi le migliori canzoni da un sacco di album per non portarti dietro troppa roba nei traslochi).

Anfanare è una cosa che faccio spesso: 'parlare a vanvera, a sproposito; vaneggiare'. E sicuramente non sono anfetaminico, cioè 'pieno di verve, di forza vitale, di capacità espressiva'. Però mi riconosco abbastanza in uno dei significati di anfibio: 'oscillante tra stati d'animo diversi, incerto, confuso'.

L'anfibolia è un 'errore o incertezza che risulta dall'uso di termini equivoci'. L'anfisbena è un 'serpentello favoloso del deserto libico, che gli antichi credettero fornito di una testa a ciascuna delle due estremità'. L'angiporto è un 'vicoletto, chiassuolo, cui di solito si collega l'idea dello svolgersi di attività equivoche'.

L'angolista è un 'arbitro in alcuni giochi di carte'. L'angue è un 'drago, serpente' (evidentemente si può usare per entrambi). L'anidrosi è proprio quello che ci vorrebbe ad agosto: 'mancanza o scarsezza patologica di secrezione sudorale'.

L'animina è il 'nome dato in diverse regioni all'uccello com. detto mignattino, per il volo lento, a scatti e virate imprevedibili, quasi avesse l'anima in pena'. L'anisocoria è la 'differente ampiezza delle due pupille in identiche condizioni di illuminazione'.

Leggendo anno tiro un sospiro di sollievo. Scopro infatti che è 'l'intervallo di tempo compreso fra due passaggi consecutivi del Sole al punto gamma (equinozio di primavera), pari a 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46,98 secondi'. Hey, ho ben 5 ore in più per finire il Devoto-Oli!

Cavolo, mi viene da pensare che per leggere tutto il vocabolario mi sarei potuto prendere un anno luce, ma poi scopro che in realtà è una 'unità di misura di lunghezza, corrispondente alla distanza percorsa dalla luce o da altra radiazione elettromagnetica nel vuoto, in un anno e cioè a 9460,5 miliardi di chilometri'.

L'annominazione è una 'figura retorica, per la quale si accostano due parole di suono simile o uguale, con concetto antitetico quanto ai significati'. Mi piace molto l'esempio, che definirei tranquillamente androcentrico (vedi post precedente): 'chi dice donna dice danno'. Ne invento subito uno (con sapore 'nordest'): chi guadagna meno è un mona.

A tal proposito, ne 'Il venerdì di Repubblica' di qualche settimana fa c'era, nella rubrica 'Lessico&Nuvole' di Stefano Bartezzaghi, un articolo proprio sull'annominazione e l'autore si poneva un interessante quesito: 'se chi dice donna dice danno, chi dice cozza cosa dice?'

Lasciamo perdere e chiudiamo il vocabolario, che anche per oggi è andata.

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